L’economia del territorio di Fiumicino

I territori pianeggianti del Comune di Fiumicino sono stati oggetto di bonifiche sia idraulica che integrale a cavallo fra il XIX e XX secolo; questi interventi hanno convertito tali aree in una piana attraversata da canali artificiali di poca profondità idonei all’uso agricolo; mentre la vocazione agricola dei territori collinari a nord del Comune di Fiumicino, risale ai tempi degli Etruschi e dei Romani.

Nel complesso, questi terreni costituivano degli estesi latifondi di proprietà delle grandi famiglie della nobiltà romana sin dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente.

A seguito della riforma agraria dell’Ente Maremma, negli anni Cinquanta del secolo scorso, parte dei latifondi è stata suddivisa in poderi agricoli di 10-15 ettari, dando l’avvio al popolamento delle località presenti in questo vasto territorio. Eccezione fanno l’area di Maccarese con la sua Azienda Maccarese (di proprietà dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale dal 1929 al 1998, poi proprietà del Gruppo Benetton), i terreni di Torre in Pietra che dal 1926 sono stati inclusi nell’omonima Azienda (a tutt’oggi esistente, sebbene frazionata) e la tenuta agricola di Palidoro (di proprietà del Pio Istituto Santo Spirito).

La popolazione è andata aumentando significativamente dagli anni Sessanta, da quando cioè è stato costruito ed è entrato in funzione l’Aeroporto Leonardo da Vinci e, parallelamente, si sono sviluppati gli insediamenti costieri a fini prevalentemente turistici.
Il comparto edile ha iniziato a essere elemento trainante dell’economia locale a partire proprio da questo periodo ed è tuttora una delle voci economiche di rilievo per il Comune.

Fatta eccezione dell’indotto aeroportuale, non si registrano nel territorio imprese pertinenti al comparto industriale; l’agro-zootecnico, l’ittico, il cantieristico nautico, il turistico e l’artigianale sono i settori economici principali. Tuttavia, il comparto artigianale è costituito principalmente da piccole-medie imprese che esplicano servizi base per la cittadinanza, nel territorio fiumicinese non si rilevano realtà artigianali di grande impatto economico.

Il numero di imprese attive presenti nel Comune di Fiumicino è di circa 3.700 unità aventi oltre 32.000 addetti, di cui solo l’1,75% di lavoratori esterni (IX Censimento Generale dell’Industria e dei Servizi – 2011). Nonostante ciò, negli anni più recenti, c’è stato un incremento delle imprese e del conseguente numero di addetti appartenenti a diversi settori – escluso il comparto agricolo – e ciò è dovuto primariamente ad una differenziazione della tipologia di imprese attive nel territorio.

L'agricoltura e la zootecnia

Dal VI Censimento Nazionale dell’Agricoltura risulta che i comparti che contribuiscono maggiormente al valore della produzione agricola sono legati all’ortofrutta ed alla zootecnia.

Nel corso degli ultimi decenni si è osservata la contrazione del numero di aziende agro-zootecniche, parallelamente però sono aumentati i livelli di specializzazione e professionalizzazione degli addetti e/o dei conduttori. La struttura produttiva agricola e zootecnica, con rare eccezioni, è ancora organizzata attorno al nucleo familiare. Più della metà delle aziende vedono il conduttore anche proprietario dei terreni, fenomeno più spiccato nei territori agricoli cerveterani piuttosto che in quelli fiumicinesi.

Nel 91,3% delle aziende di Fiumicino il conduttore è direttamente impegnato nell’azienda, a significare che si fa ricorso a manodopera familiare, in linea con i dati nazionali e dell’intera Regione Lazio.

Le Aziende agricole del territorio sono 391 nel territorio fiumicinese e la superficie agricola utilizzata (SAU) è pari all’83,16% della SAT; un dato molto rilevante per un’area confinante con una grande metropoli come Roma Capitale.

Agricoltura e zootecnia

E’ interessante notare come la maggior parte delle aziende abbia dimensioni molto limitate, infatti si tratta perlopiù di imprese individuali a conferma del coinvolgimento dei familiari nelle attività lavorative. La superficie coltivata dalle singole imprese raramente supera i 5 ha, non è raro, inoltre, trovare situazioni in cui il reddito da attività imprenditoriale rappresenta una fonte secondaria trattandosi, al limite, di un’attività ereditata da un genitore.

Il settore zootecnico è un asse fondamentale per l’economia basti pensare che nel solo Comune di Fiumicino il numero di capi bovini allevati è pari a 14.719 unità.

Per un dato puntuale sulla tipologia di allevamento ed il numero di capi bestiame allevati, si veda il seguente grafico:

Aziende operative nel comune di Fiumicino (fonte ISTAT 2011) nel settore agricoltura, silvicoltura e pesca suddivise per numero di addetti

Aziende operative nel comune di Fiumicino (fonte ISTAT 2011) nel settore agricoltura, silvicoltura e pesca suddivise per numero di addetti

Rimane fermo il dato secondo cui, fra i diversi settori di allevamento, quello bovino ha un ruolo principale sia per la produzione di latte che di carni; sono tuttavia ancora carenti le attività locali di processazione e trasformazione di tali prodotti.
Le attività agricole e zootecniche sono da considerarsi fra le cause principali di inquinamento delle acque, della perdita di stabilità dei suoli e della perdita di diversità biologica; sono anche responsabili della riduzione del benessere degli animali allevati che, seppur indirettamente, influenza la sicurezza delle catene alimentari (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare – EFSA e direttiva 98/58/CE del Consiglio Europeo).

Infatti, quando condotta adeguatamente, l’agro-zootecnia ha un importante ruolo come presidio ambientale del territorio, contribuendo alla riduzione dell’inquinamento e del degrado del suolo e delle acque, oltre a garantire la buona capacità di produzione di beni alimentari.

In generale, vista l’importanza che riveste l’attività agricola per il territorio, sarebbe opportuno creare un sistema che permetta al settore agricolo di sviluppare, oltre alla funzione principale l’agricoltura, almeno altre importanti funzioni quali ad esempio: occupazionale, sociale, ambientale, paesistica, produzione di servizi. In quest’ultimo caso nel contesto attuale hanno un ruolo di primaria importanza sia l’agriturismo sia l’agri-didattica.

I prodotti tipici

La Carota di Fiumicino (Dancus carota – varietà Fiumicino) per cui l’iter di riconoscimento per il marchio di qualità di Indicazione Geografica Protetta (IGP) è stato avviato a gennaio 2020 da Maccarese SpA, ARSIAL e Comune di Fiumicino. Sebbene la carota possieda un’ampia adattabilità climatica, questa particolare varietà orticola predilige terreni sabbiosi e sciolti, facendo delle piane di bonifica, in particolare quelle di Maccarese, la sua zona di vocazione.

Fra i vini con riconoscimento troviamo tre pregevoli riconoscimenti infatti, la morfologia del terreno in colline digradanti verso il mare e la particolare ventilazione delle brezze rendono il territorio oggetto del presente Contratto particolarmente vocato alla coltivazione della vite. Anche se meno caratterizzata di quella di altri vini della provincia di Roma, la produzione vitivinicola nelle aree collinari e pre-collinari risale all’epoca della storia antica, sue origini si ritrovano infatti nella documentazione archeologica ed artistica che accompagna la storia ed il mito degli Etruschi. Gli abitanti dell’Etruria adottarono diffusamente il sistema di allevamento della “vite maritata”, cioè coltivata appoggiata a sostegni – pratica colturale ancora oggi ampiamente diffusa in molte regioni dell’Italia centrale e meridionale. Reperti, anfore vinarie, ritrovamenti archeologici testimoniano quanto fosse seguita l’agricoltura ad iniziare dagli antichi popoli tirreni, gli Etruschi successivamente approfondirono ed estesero questa coltivazione. Il vino fu ritenuto prodotto di grande importanza e sacralità e questi valori furono trasmessi poi al mondo romano tanto che il poeta Marziale declamava le qualità di un vino “che non si smetterebbe mai di bere” e Plinio il Vecchio, consigliava di bere il vino proveniente dalle vigne che gli antichi Etruschi avevano impiantato nella zona compresa tra Cerveteri e Tarquinia.

Il più giovane riconoscimento Costa Etrusca Romana I.G.T. (Vino a Indicazione Geografica Tipica – approvato con D.M. 20.09.2011, G.U. 239 del 13.10.2011) è tuttavia quello che comprende la più ricca varietà di tipologie vinicole. La zona di produzione include gli interi comuni di Cerveteri e Fiumicino. In versione bianca, sia esso secco, abboccato, amabile o dolce, per il vino si prevede l’uso di uve Malvasia puntinata, Vermentino, Chardonnay, Fiano ed altri vitigni a bacca bianca caratteristici della Regione in proporzione minore; per ognuno dei vitigni principali con cui si produce il bianco, esistono poi vini in cui la singola varietà di uve, usata in proporzione almeno dell’85%, dà il nome al vino stesso. Per la versione rosso, rigorosamente secco, si usano vitigni di Montepulciano, Sangiovese e Merlot e altre uve locali in proporzione minore. Esistono, anche per il rosso, versioni che prendono il nome dal vitigno che concorre principalmente alla produzione, si ottengono così vini rossi Costa Etrusca Romana Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah o Sangiovese.

Agricoltura e allevamento con metodo biologico

La produzione (ed il consumo) di alimenti biologici ha effetti positivi sulla vita umana, limitando gli impatti negativi delle attività agricole su acqua, aria, suolo e biodiversità, riducendo i consumi idrici, energetici e di fertilizzanti [Ciccarese L. e Silli V. in Spazio aperto, DOI 10.12910/EAI2015-060 “Agricoltura biologica, una scelta giusta per l’ambiente, la sicurezza alimentare e la salute?”].

In linea con l’andamento nazionale la crescita del settore dell’agricoltura biologica è stata ingente negli ultimi anni; al primo semestre del 2018, nelle aree del CFCPER, si contano 4.700 ettari in capo a più di 50 aziende, le aziende agricole biologiche sono quindi più che raddoppiate in meno di 10 anni.

Sebbene ci sia ancora molto da fare, l’incidenza media delle superfici totali certificate rispetto alla superficie agricola totale dei comuni è pari a quasi il 25% (a fronte del 22% della Regione Lazio), la compagine di operatori costituenti il Biodistretto Etrusco Romano raccoglie oltre il 20% della superficie biologica complessiva dell’area di interesse.

Ampio spazio di crescita economica si prevede per il settore biologico poiché, oltre alla distribuzione moderna, ai negozi tradizionali, al porta a porta ed all’e-commerce, anche le vendite presso la ristorazione privata e le mense pubbliche possono ricoprire un’importante fetta di mercato.

Il Biodistretto Etrusco Romano e la “Rete Ecologica Regionale”

Nel Biodistretto Etrusco Romano le aziende agricole contribuiscono alla conservazione degli elementi del paesaggio naturale ed agrario e allo stato di integrità delle aree di collegamento ecologico funzionale:

  • serbatoi di naturalità, corridoi ecologici, vegetazione riparia;
  • direttrici di mobilità per le specie faunistiche e mantenimento delle formazioni vegetali;
  • conservazione di ambienti di agricoltura non intensiva.

 

Intervista a Massimiliano Mattiuzzo, Presidente del Biodistretto Etrusco Romano

 

Intervista a Claudio Caramadre, imprenditore agricolo socio del Biodistretto Etrusco Romano

 

Intervista ad Andrea Del Gallo, imprenditore agricolo socio del Biodistretto Etrusco Romano

 

Il turismo

Nonostante i territori risentano dell’assoluta predominanza turistica della Capitale romana (rappresentante l’80% delle presenze turistiche dell’intera Regione Lazio), il settore turistico è una voce economica considerevole nelle aree di Fiumicino.

Le numerose risorse naturali, l’offerta archeologica di pregevole rilievo, la varietà di prodotti enogastronomici e l’ottima offerta per gli amanti dello sport, fanno di questi territori una destinazione ad alto potenziale di attrazione per turisti sia nazionali che internazionali.

Nel solo comune di Fiumicino, dai 17 esercizi atti alla ricezione turistica del 1997 si è progressivamente arrivati ai quasi 300 del 2018, portando il numero di posti letto dai circa 1.000 del 1997 a più di 6.400.

Turismo balneare

Per il Comune di Fiumicino, il mare rappresenta un fattore strategico dell’economia la cui gestione razionale e sostenibile passa attraverso un corretto equilibrio fra la tutela degli aspetti ambientali e sociali e lo sviluppo delle attività economiche, in particolare delle attività turistiche ricreative.

Gran parte della fascia costiera è liberamente fruibile per la balneazione; con i suoi 24 km di costa il Comune di Fiumicino è una delle realtà maggiormente sviluppate per il turismo balneare del Lazio.

Nel tessuto produttivo demaniale, grande rilievo ha l’attività concernente gli stabilimenti balneari, di particolare rilievo è anche la presenza di esercizi di ristorazione, con le sue 34 concessioni il Comune di Fiumicino, nell’anno 2019, è il primo in assoluto dell’intera Regione.

Benché il settore balneare sia di tutto rilievo, la sua produttività è fortemente legata alla stagionalità, per superare questi limiti, le politiche regionali per lo sviluppo turistico del demanio marittimo hanno avviato una serie di azioni che renderanno possibile utilizzo continuativo delle risorse. Grazie alla destagionalizzazione delle attività i Comuni potranno autorizzare l’utilizzo di strutture di facile rimozione (cabine, bungalow, etc.) durante tutto l’arco dell’anno. Sono state inoltre ridefinite le cosiddette “attività accessorie” consentite, oltre alla somministrazione di bevande e cibo, all’intrattenimento musico-danzante ed alla vendita di giornali, libri e articoli da spiaggia, all’interno degli stabilimenti balneari sarà possibile anche pianificare esposizioni d’arte, attività ludiche e finalizzate al benessere; sarà possibile organizzare attività nautiche e sportive di tipo non agonistico; non ultimo, sarà possibile noleggiare imbarcazioni e natanti (Piano regionale di utilizzazione delle aree del demanio marittimo per finalità turistiche e ricreative).

Nel complesso questa maggiore flessibilità imprenditoriale si stima che possa consentire un ingente aumento dei ricavi economici ottenibili dal turismo balneare.

Turismo enogastronomico

La forma di ospitalità del Bed & Breakfast e dell’Agriturismo sono un perfetto connubio fra la filosofia del buon vivere e la riscoperta dell’identità e delle tradizioni locali. Nei Comune di Fiumicino queste attività sono rappresentate da più di 150 esercizi ricettivi. In particolare lo sviluppo del territorio agricolo in chiave turistica può diventare un importante aspetto economico per la popolazione delle aree rurali, grazie anche al nuovo modello turistico dell’ospitalità diffusa. In tal senso il turismo enogastronomico rappresenta una delle più importanti spinte di sviluppo; la Strada dei Vini e dei Prodotti Tipici delle Terre Etrusco Romane esemplifica la fecondità del territorio, oltre ai vini ed agli ortaggi d’eccellenza descritti precedentemente, anche l’allevamento trova la sua tipicità nel Vitellone della Maremma che pascola negli allevamenti di pianura fiumicinesi e nelle alture cerite.

Turismo culturale

La ricchezza e l’importanza dei siti d’interesse storico-archeologico rendono il territorio di Fiumicino una zona particolarmente vocata per un turismo culturale ed identitario.

Le aree archeologiche, siano esse preistoriche o quelle che testimoniano l’avvento delle civiltà etrusca e romana, così come quelle legate alla storia più recente, sono fruite da un target turistico riguardante principalmente la fascia anziana e, soprattutto, da un turismo giornaliero, risentendo del grande polo d’attrazione rappresentato da Roma. Al fine di potenziare questo settore è necessario sviluppare un’offerta maggiormente competitiva che ampli, al contempo, il target turistico; attraverso la creazione di circuiti territoriali e/o tematici e grazie alla valorizzazione delle infrastrutture si deve creare un sistema di promozione turistica che possa divenire appetibile soprattutto per le famiglie e le nuove generazioni.

Turismo verde

La ricchezza di siti e di habitat naturali nel territorio fanno sì che il turismo cosiddetto verde (green tourism) assuma sempre maggiore importanza all’interno di questo comparto, nondimeno esso contribuisce ad accrescere la consapevolezza ambientale, promuovendo la tutela degli ecosistemi e rispettando la cultura locale.

Nel territorio di Fiumicino, fra le attività di particolare rilievo per il turismo verde, ci sono il Birdwatching (letteralmente osservazione degli uccelli) ed il cicloturismo. Tali attività sono praticate quasi esclusivamente da un turismo di tipo giornaliero ma, grazie anche alle strutture ed infrastrutture che si stanno costruendo o che sono in fase progettuale, esse sono destinate a divenire un’importante fonte di reddito per i due Comuni. Lo sviluppo del turismo verde va pensato con l’obiettivo di creare, al contempo, un’offerta improntata sul principio della sostenibilità, di tutela e valorizzazione del territorio.Nonostante i territori risentano dell’assoluta predominanza turistica della Capitale romana (rappresentante l’80% delle presenze turistiche dell’intera Regione Lazio), il settore turistico è una voce economica considerevole nelle aree di Fiumicino.

Le numerose risorse naturali, l’offerta archeologica di pregevole rilievo, la varietà di prodotti enogastronomici e l’ottima offerta per gli amanti dello sport, fanno di questi territori una destinazione ad alto potenziale di attrazione per turisti sia nazionali che internazionali.

Nel solo comune di Fiumicino, dai 17 esercizi atti alla ricezione turistica del 1997 si è progressivamente arrivati ai quasi 300 del 2018, portando il numero di posti letto dai circa 1.000 del 1997 a più di 6.400.

L’economia del territorio di Fiumicino

I territori pianeggianti del Comune di Fiumicino sono stati oggetto di bonifiche sia idraulica che integrale a cavallo fra il XIX e XX secolo; questi interventi hanno convertito tali aree in una piana attraversata da canali artificiali di poca profondità idonei all’uso agricolo; mentre la vocazione agricola dei territori collinari a nord del Comune di Fiumicino, risale ai tempi degli Etruschi e dei Romani.

Nel complesso, questi terreni costituivano degli estesi latifondi di proprietà delle grandi famiglie della nobiltà romana sin dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente.

A seguito della riforma agraria dell’Ente Maremma, negli anni Cinquanta del secolo scorso, parte dei latifondi è stata suddivisa in poderi agricoli di 10-15 ettari, dando l’avvio al popolamento delle località presenti in questo vasto territorio. Eccezione fanno l’area di Maccarese con la sua Azienda Maccarese (di proprietà dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale dal 1929 al 1998, poi proprietà del Gruppo Benetton), i terreni di Torre in Pietra che dal 1926 sono stati inclusi nell’omonima Azienda (a tutt’oggi esistente, sebbene frazionata) e la tenuta agricola di Palidoro (di proprietà del Pio Istituto Santo Spirito).

La popolazione è andata aumentando significativamente dagli anni Sessanta, da quando cioè è stato costruito ed è entrato in funzione l’Aeroporto Leonardo da Vinci e, parallelamente, si sono sviluppati gli insediamenti costieri a fini prevalentemente turistici.
Il comparto edile ha iniziato a essere elemento trainante dell’economia locale a partire proprio da questo periodo ed è tuttora una delle voci economiche di rilievo per il Comune.

Fatta eccezione dell’indotto aeroportuale, non si registrano nel territorio imprese pertinenti al comparto industriale; l’agro-zootecnico, l’ittico, il cantieristico nautico, il turistico e l’artigianale sono i settori economici principali. Tuttavia, il comparto artigianale è costituito principalmente da piccole-medie imprese che esplicano servizi base per la cittadinanza, nel territorio fiumicinese non si rilevano realtà artigianali di grande impatto economico.

Il numero di imprese attive presenti nel Comune di Fiumicino è di circa 3.700 unità aventi oltre 32.000 addetti, di cui solo l’1,75% di lavoratori esterni (IX Censimento Generale dell’Industria e dei Servizi – 2011). Nonostante ciò, negli anni più recenti, c’è stato un incremento delle imprese e del conseguente numero di addetti appartenenti a diversi settori – escluso il comparto agricolo – e ciò è dovuto primariamente ad una differenziazione della tipologia di imprese attive nel territorio.

L'agricoltura e la zootecnia

Dal VI Censimento Nazionale dell’Agricoltura risulta che i comparti che contribuiscono maggiormente al valore della produzione agricola sono legati all’ortofrutta ed alla zootecnia.

Nel corso degli ultimi decenni si è osservata la contrazione del numero di aziende agro-zootecniche, parallelamente però sono aumentati i livelli di specializzazione e professionalizzazione degli addetti e/o dei conduttori. La struttura produttiva agricola e zootecnica, con rare eccezioni, è ancora organizzata attorno al nucleo familiare. Più della metà delle aziende vedono il conduttore anche proprietario dei terreni, fenomeno più spiccato nei territori agricoli cerveterani piuttosto che in quelli fiumicinesi.

Nel 91,3% delle aziende di Fiumicino il conduttore è direttamente impegnato nell’azienda, a significare che si fa ricorso a manodopera familiare, in linea con i dati nazionali e dell’intera Regione Lazio.

Le Aziende agricole del territorio sono 391 nel territorio fiumicinese e la superficie agricola utilizzata (SAU) è pari all’83,16% della SAT; un dato molto rilevante per un’area confinante con una grande metropoli come Roma Capitale.

Agricoltura e zootecnia

E’ interessante notare come la maggior parte delle aziende abbia dimensioni molto limitate, infatti si tratta perlopiù di imprese individuali a conferma del coinvolgimento dei familiari nelle attività lavorative. La superficie coltivata dalle singole imprese raramente supera i 5 ha, non è raro, inoltre, trovare situazioni in cui il reddito da attività imprenditoriale rappresenta una fonte secondaria trattandosi, al limite, di un’attività ereditata da un genitore.

Il settore zootecnico è un asse fondamentale per l’economia basti pensare che nel solo Comune di Fiumicino il numero di capi bovini allevati è pari a 14.719 unità.

Per un dato puntuale sulla tipologia di allevamento ed il numero di capi bestiame allevati, si veda il seguente grafico:

Aziende operative nel comune di Fiumicino (fonte ISTAT 2011) nel settore agricoltura, silvicoltura e pesca suddivise per numero di addetti

Aziende operative nel comune di Fiumicino (fonte ISTAT 2011) nel settore agricoltura, silvicoltura e pesca suddivise per numero di addetti

Rimane fermo il dato secondo cui, fra i diversi settori di allevamento, quello bovino ha un ruolo principale sia per la produzione di latte che di carni; sono tuttavia ancora carenti le attività locali di processazione e trasformazione di tali prodotti.
Le attività agricole e zootecniche sono da considerarsi fra le cause principali di inquinamento delle acque, della perdita di stabilità dei suoli e della perdita di diversità biologica; sono anche responsabili della riduzione del benessere degli animali allevati che, seppur indirettamente, influenza la sicurezza delle catene alimentari (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare – EFSA e direttiva 98/58/CE del Consiglio Europeo).

Infatti, quando condotta adeguatamente, l’agro-zootecnia ha un importante ruolo come presidio ambientale del territorio, contribuendo alla riduzione dell’inquinamento e del degrado del suolo e delle acque, oltre a garantire la buona capacità di produzione di beni alimentari.

In generale, vista l’importanza che riveste l’attività agricola per il territorio, sarebbe opportuno creare un sistema che permetta al settore agricolo di sviluppare, oltre alla funzione principale l’agricoltura, almeno altre importanti funzioni quali ad esempio: occupazionale, sociale, ambientale, paesistica, produzione di servizi. In quest’ultimo caso nel contesto attuale hanno un ruolo di primaria importanza sia l’agriturismo sia l’agri-didattica.

I prodotti tipici

La Carota di Fiumicino (Dancus carota – varietà Fiumicino) per cui l’iter di riconoscimento per il marchio di qualità di Indicazione Geografica Protetta (IGP) è stato avviato a gennaio 2020 da Maccarese SpA, ARSIAL e Comune di Fiumicino. Sebbene la carota possieda un’ampia adattabilità climatica, questa particolare varietà orticola predilige terreni sabbiosi e sciolti, facendo delle piane di bonifica, in particolare quelle di Maccarese, la sua zona di vocazione.

Fra i vini con riconoscimento troviamo tre pregevoli riconoscimenti infatti, la morfologia del terreno in colline digradanti verso il mare e la particolare ventilazione delle brezze rendono il territorio oggetto del presente Contratto particolarmente vocato alla coltivazione della vite. Anche se meno caratterizzata di quella di altri vini della provincia di Roma, la produzione vitivinicola nelle aree collinari e pre-collinari risale all’epoca della storia antica, sue origini si ritrovano infatti nella documentazione archeologica ed artistica che accompagna la storia ed il mito degli Etruschi. Gli abitanti dell’Etruria adottarono diffusamente il sistema di allevamento della “vite maritata”, cioè coltivata appoggiata a sostegni – pratica colturale ancora oggi ampiamente diffusa in molte regioni dell’Italia centrale e meridionale. Reperti, anfore vinarie, ritrovamenti archeologici testimoniano quanto fosse seguita l’agricoltura ad iniziare dagli antichi popoli tirreni, gli Etruschi successivamente approfondirono ed estesero questa coltivazione. Il vino fu ritenuto prodotto di grande importanza e sacralità e questi valori furono trasmessi poi al mondo romano tanto che il poeta Marziale declamava le qualità di un vino “che non si smetterebbe mai di bere” e Plinio il Vecchio, consigliava di bere il vino proveniente dalle vigne che gli antichi Etruschi avevano impiantato nella zona compresa tra Cerveteri e Tarquinia.

Il più giovane riconoscimento Costa Etrusca Romana I.G.T. (Vino a Indicazione Geografica Tipica – approvato con D.M. 20.09.2011, G.U. 239 del 13.10.2011) è tuttavia quello che comprende la più ricca varietà di tipologie vinicole. La zona di produzione include gli interi comuni di Cerveteri e Fiumicino. In versione bianca, sia esso secco, abboccato, amabile o dolce, per il vino si prevede l’uso di uve Malvasia puntinata, Vermentino, Chardonnay, Fiano ed altri vitigni a bacca bianca caratteristici della Regione in proporzione minore; per ognuno dei vitigni principali con cui si produce il bianco, esistono poi vini in cui la singola varietà di uve, usata in proporzione almeno dell’85%, dà il nome al vino stesso. Per la versione rosso, rigorosamente secco, si usano vitigni di Montepulciano, Sangiovese e Merlot e altre uve locali in proporzione minore. Esistono, anche per il rosso, versioni che prendono il nome dal vitigno che concorre principalmente alla produzione, si ottengono così vini rossi Costa Etrusca Romana Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah o Sangiovese.

Agricoltura e allevamento con metodo biologico

La produzione (ed il consumo) di alimenti biologici ha effetti positivi sulla vita umana, limitando gli impatti negativi delle attività agricole su acqua, aria, suolo e biodiversità, riducendo i consumi idrici, energetici e di fertilizzanti [Ciccarese L. e Silli V. in Spazio aperto, DOI 10.12910/EAI2015-060 “Agricoltura biologica, una scelta giusta per l’ambiente, la sicurezza alimentare e la salute?”].

In linea con l’andamento nazionale la crescita del settore dell’agricoltura biologica è stata ingente negli ultimi anni; al primo semestre del 2018, nelle aree del CFCPER, si contano 4.700 ettari in capo a più di 50 aziende, le aziende agricole biologiche sono quindi più che raddoppiate in meno di 10 anni.

Sebbene ci sia ancora molto da fare, l’incidenza media delle superfici totali certificate rispetto alla superficie agricola totale dei comuni è pari a quasi il 25% (a fronte del 22% della Regione Lazio), la compagine di operatori costituenti il Biodistretto Etrusco Romano raccoglie oltre il 20% della superficie biologica complessiva dell’area di interesse.

Ampio spazio di crescita economica si prevede per il settore biologico poiché, oltre alla distribuzione moderna, ai negozi tradizionali, al porta a porta ed all’e-commerce, anche le vendite presso la ristorazione privata e le mense pubbliche possono ricoprire un’importante fetta di mercato.

Il Biodistretto Etrusco Romano e la “Rete Ecologica Regionale”

Nel Biodistretto Etrusco Romano le aziende agricole contribuiscono alla conservazione degli elementi del paesaggio naturale ed agrario e allo stato di integrità delle aree di collegamento ecologico funzionale:

  • serbatoi di naturalità, corridoi ecologici, vegetazione riparia;
  • direttrici di mobilità per le specie faunistiche e mantenimento delle formazioni vegetali;
  • conservazione di ambienti di agricoltura non intensiva.

 

Intervista a Massimiliano Mattiuzzo, Presidente del Biodistretto Etrusco Romano

 

Intervista a Claudio Caramadre, imprenditore agricolo socio del Biodistretto Etrusco Romano

 

Intervista ad Andrea Del Gallo, imprenditore agricolo socio del Biodistretto Etrusco Romano

 

Il turismo

Nonostante i territori risentano dell’assoluta predominanza turistica della Capitale romana (rappresentante l’80% delle presenze turistiche dell’intera Regione Lazio), il settore turistico è una voce economica considerevole nelle aree di Fiumicino.

Le numerose risorse naturali, l’offerta archeologica di pregevole rilievo, la varietà di prodotti enogastronomici e l’ottima offerta per gli amanti dello sport, fanno di questi territori una destinazione ad alto potenziale di attrazione per turisti sia nazionali che internazionali.

Nel solo comune di Fiumicino, dai 17 esercizi atti alla ricezione turistica del 1997 si è progressivamente arrivati ai quasi 300 del 2018, portando il numero di posti letto dai circa 1.000 del 1997 a più di 6.400.

Turismo balneare

Per il Comune di Fiumicino, il mare rappresenta un fattore strategico dell’economia la cui gestione razionale e sostenibile passa attraverso un corretto equilibrio fra la tutela degli aspetti ambientali e sociali e lo sviluppo delle attività economiche, in particolare delle attività turistiche ricreative.

Gran parte della fascia costiera è liberamente fruibile per la balneazione; con i suoi 24 km di costa il Comune di Fiumicino è una delle realtà maggiormente sviluppate per il turismo balneare del Lazio.

Nel tessuto produttivo demaniale, grande rilievo ha l’attività concernente gli stabilimenti balneari, di particolare rilievo è anche la presenza di esercizi di ristorazione, con le sue 34 concessioni il Comune di Fiumicino, nell’anno 2019, è il primo in assoluto dell’intera Regione.

Benché il settore balneare sia di tutto rilievo, la sua produttività è fortemente legata alla stagionalità, per superare questi limiti, le politiche regionali per lo sviluppo turistico del demanio marittimo hanno avviato una serie di azioni che renderanno possibile utilizzo continuativo delle risorse. Grazie alla destagionalizzazione delle attività i Comuni potranno autorizzare l’utilizzo di strutture di facile rimozione (cabine, bungalow, etc.) durante tutto l’arco dell’anno. Sono state inoltre ridefinite le cosiddette “attività accessorie” consentite, oltre alla somministrazione di bevande e cibo, all’intrattenimento musico-danzante ed alla vendita di giornali, libri e articoli da spiaggia, all’interno degli stabilimenti balneari sarà possibile anche pianificare esposizioni d’arte, attività ludiche e finalizzate al benessere; sarà possibile organizzare attività nautiche e sportive di tipo non agonistico; non ultimo, sarà possibile noleggiare imbarcazioni e natanti (Piano regionale di utilizzazione delle aree del demanio marittimo per finalità turistiche e ricreative).

Nel complesso questa maggiore flessibilità imprenditoriale si stima che possa consentire un ingente aumento dei ricavi economici ottenibili dal turismo balneare.

Turismo enogastronomico

La forma di ospitalità del Bed & Breakfast e dell’Agriturismo sono un perfetto connubio fra la filosofia del buon vivere e la riscoperta dell’identità e delle tradizioni locali. Nei Comune di Fiumicino queste attività sono rappresentate da più di 150 esercizi ricettivi. In particolare lo sviluppo del territorio agricolo in chiave turistica può diventare un importante aspetto economico per la popolazione delle aree rurali, grazie anche al nuovo modello turistico dell’ospitalità diffusa. In tal senso il turismo enogastronomico rappresenta una delle più importanti spinte di sviluppo; la Strada dei Vini e dei Prodotti Tipici delle Terre Etrusco Romane esemplifica la fecondità del territorio, oltre ai vini ed agli ortaggi d’eccellenza descritti precedentemente, anche l’allevamento trova la sua tipicità nel Vitellone della Maremma che pascola negli allevamenti di pianura fiumicinesi e nelle alture cerite.

Turismo culturale

La ricchezza e l’importanza dei siti d’interesse storico-archeologico rendono il territorio di Fiumicino una zona particolarmente vocata per un turismo culturale ed identitario.

Le aree archeologiche, siano esse preistoriche o quelle che testimoniano l’avvento delle civiltà etrusca e romana, così come quelle legate alla storia più recente, sono fruite da un target turistico riguardante principalmente la fascia anziana e, soprattutto, da un turismo giornaliero, risentendo del grande polo d’attrazione rappresentato da Roma. Al fine di potenziare questo settore è necessario sviluppare un’offerta maggiormente competitiva che ampli, al contempo, il target turistico; attraverso la creazione di circuiti territoriali e/o tematici e grazie alla valorizzazione delle infrastrutture si deve creare un sistema di promozione turistica che possa divenire appetibile soprattutto per le famiglie e le nuove generazioni.

Turismo verde

La ricchezza di siti e di habitat naturali nel territorio fanno sì che il turismo cosiddetto verde (green tourism) assuma sempre maggiore importanza all’interno di questo comparto, nondimeno esso contribuisce ad accrescere la consapevolezza ambientale, promuovendo la tutela degli ecosistemi e rispettando la cultura locale.

Nel territorio di Fiumicino, fra le attività di particolare rilievo per il turismo verde, ci sono il Birdwatching (letteralmente osservazione degli uccelli) ed il cicloturismo. Tali attività sono praticate quasi esclusivamente da un turismo di tipo giornaliero ma, grazie anche alle strutture ed infrastrutture che si stanno costruendo o che sono in fase progettuale, esse sono destinate a divenire un’importante fonte di reddito per i due Comuni. Lo sviluppo del turismo verde va pensato con l’obiettivo di creare, al contempo, un’offerta improntata sul principio della sostenibilità, di tutela e valorizzazione del territorio.Nonostante i territori risentano dell’assoluta predominanza turistica della Capitale romana (rappresentante l’80% delle presenze turistiche dell’intera Regione Lazio), il settore turistico è una voce economica considerevole nelle aree di Fiumicino.

Le numerose risorse naturali, l’offerta archeologica di pregevole rilievo, la varietà di prodotti enogastronomici e l’ottima offerta per gli amanti dello sport, fanno di questi territori una destinazione ad alto potenziale di attrazione per turisti sia nazionali che internazionali.

Nel solo comune di Fiumicino, dai 17 esercizi atti alla ricezione turistica del 1997 si è progressivamente arrivati ai quasi 300 del 2018, portando il numero di posti letto dai circa 1.000 del 1997 a più di 6.400.